- Cusino – Monte Marnotto
- Cusino – Pidaggia
- San Bartolomeo – Monte Tabor
- San Bartolomeo – Cima Pianchette
- San Nazzaro – Monte Tabor - Pizzo di Gino
- San Nazzaro – Cima Verta
- Buggiolo – San Lucio
- Passo San Lucio – Camoghè
- Cavargna - Garzirola – San Lucio
- Anello delle cime sopra Cavargna
- Buggiolo – Sassi della Porta
- Sentiero delle quattro valli
- Sentiero dei Gauni
- Via del Ferro
- Alta via del Lario
San Nazzaro - Cima Verta
Questa traversata è classificata EE cioè per escursionisti esperti, poiché manca di segnaletica eccetto il tratto che ricalca l’Alta Via del Lario, e perché il segmento finale in cresta presenta tratti esposti che richiedono attenzione.
La partenza è da San Nazzaro in Val Cavargna. Al termine del paese, in corrispondenza del civico 691, si prende a destra una stradina che sale a stretti tornati verso la frazione Bubegno. Giunti a monte della chiesetta di S. Antonio si imbocca la strada asfaltata che attraversando una bella pineta porta alla località Tecchio (1300 m), piccola borgata di case con tetti particolarmente spioventi:qui nei pressi si può parcheggiare l’auto.
Dal parcheggio si sale per l’ampia strada sterrata di recente costruzione che transita con una serie di tornanti tra i verdi pascoli dove in primavera esplode la fioritura delle ginestre; giunti a un bivio, si prende a sinistra per tagliare a mezzacosta il versante della Valle Piazza. Sempre seguendo la sterrata, si guada un torrente ed elevandosi con un ultimo tratto in salita si raggiunge l’alpe di Piazza Vacchera (1774 m).
Passando a monte dell’alpe, si incontra un fabbricato nuovo servito da una teleferica, e guadato un torrentello, con un paio di tornanti si raggiunge e si segue a sinistra la vecchia Strada Militare che aggira tutto il pendio SW del Pizzo di Gino e che fa parte della Linea Cadorna, una linea di difensiva da una eventuale invasione austriaca fatta costruire su queste montagne lariane di confine dal Generale Cadorna durante la Prima Guerra Mondiale. L’ambiente che si attraversa è molto scarno e severo, a valle si distende invece la verde conca della Val Cavargna punteggiata di paesi.
Superate le trincee bisogna raggiungere il filo di cresta SW del Pizzo di Gino. Seguendo i rari segnavia, si risale la cresta fino ad individuare il sentiero segnalato che attraversa il fianco NW del Pizzo di Gino e che conduce alla Bocchetta di Sengio o di Senavecchia(2010 m)
Si continua in direzione nord ovest lungo il crinale, all’inizio roccioso, sempre seguendo i Bolli bianco/rossi dell’Alta Via.
In corrispondenza di una banderuola metallica si abbandona l’Alta Via per continuare, senza segnaletica, a sinistra, sul filo della cresta. Raggiunto un dosso erboso dal quale si vede il vallone sottostante al Rifugio Sommafiume, la dorsale piega decisamente a sinistra in direzione ovest. Si scende ad un colle e si risalgono per una traccia piuttosto vaga le rocce tenendo il più possibile il filo della cresta fino alla più alta elevazione della Cima Verta (2094 m)., detta anche Motto della Tappa.
Difficoltà: EE
Dislivello: 794 m.
Tempo di salita: 3,45 h
Alloggi e ristorazione: Rifugio Croce di Campo