- Cusino – Monte Marnotto
- Cusino – Pidaggia
- San Bartolomeo – Monte Tabor
- San Bartolomeo – Cima Pianchette
- San Nazzaro – Monte Tabor - Pizzo di Gino
- San Nazzaro – Cima Verta
- Buggiolo – San Lucio
- Passo San Lucio – Camoghè
- Cavargna - Garzirola – San Lucio
- Anello delle cime sopra Cavargna
- Buggiolo – Sassi della Porta
- Sentiero delle quattro valli
- Sentiero dei Gauni
- Via del Ferro
- Alta via del Lario
San Bartolomeo - Monte Tabor - Omet del Poci
Partendo dal margine est del paese di San Bartolomeo, precisamente su un tornante in località S. Rocco, prendere la strada carrozzabile che porta a Oggia (1118m), piccola frazione di San Bartolomeo della Val Cavagna. Oggia si puo' raggiungere in auto ma è da ricordare che la strada è stretta e in alcuni tratti molto ripida. Si parcheggia sui margini della strada, in prossimità di un grande cerchio (piazza di giro).
Dal parcheggio ci si incammina lungo la strada e pochi metri prima che questa termini, si prende un largo sentiero che sale a destra. Serpeggiando tra le case addossate le une alle altre si arriva al limite superiore dell’abitato, dove iniziano i prati. Qui si imbocca il sentiero, segnalato da rari segnavia bianco-rossi, che inizia a sinistra di una recinzione e a destra di una presa dell’acqua che ha la forma di una prua di nave. Il sentiero sale nel bosco in direzione NNE, passa in prossimità di diversi ruderi e, ad un bivio, si prende a sinistra, compiendo un traverso in questa direzione.
Poco sopra si esce dal bosco, giungendo in prossimità delle baite di Rus (1316 m). Dopo averle superate, sempre su sentiero segnalato, si sale in direzione NE fino al bivio di (q. 1400 m). Qui si prende a destra, in direzione SE, su traccia evidente ma non segnalata e poi, con percorso ormai ben evidente, si risale la costa erbosa, in direzione N. In breve si arriva su di una larga sommità, a circa (q. 1650 m) dove c’è un alto ometto di pietre, nominato Ometto Magn o Ometto del Poci, ben visibile anche dalla sottostante località Rus. Si segue poi l’ampia costa erbosa senza percorso obbligato, si supera il Pizzo di Sebòl (1706 m) e si prosegue lungo l’ampia e adagiata dorsale SW del Monte Tabòr.
Presso la (q. 1990 m) si supera un elementare intaglio erboso, attraversato dal sentiero dell’Alta Via del Lario e poi si risale un breve pendio un po’ ripido ma senza difficoltà. Poco oltre si arriva sulla larga vetta del Monte Tabòr (q. 2079 m). Da qui il panorama è spettacolare, questo luogo domina tutta la Val Cavargna; di fronte ci si ritrova la vallata con il lago Ceresio, e in fondo a destra si scorge il gruppo del Monta Rosa. Da qui si torna tranquillamente a Oggia, chiudendo un bellissimo giro.
Difficoltà: E
Dislivello: 961 m
Tempo di salita: 2.00 h