- Cusino – Monte Marnotto
- Cusino – Pidaggia
- San Bartolomeo – Monte Tabor
- San Bartolomeo – Cima Pianchette
- San Nazzaro – Monte Tabor - Pizzo di Gino
- San Nazzaro – Cima Verta
- Buggiolo – San Lucio
- Passo San Lucio – Camoghè
- Cavargna - Garzirola – San Lucio
- Anello delle cime sopra Cavargna
- Buggiolo – Sassi della Porta
- Sentiero delle quattro valli
- Sentiero dei Gauni
- Via del Ferro
- Alta via del Lario
Sentiero delle 4 Valli
Durante la realizzazione della "Via dei Monti Lariani" nacque l'idea di creare un itinerario che, oltre ad un percorso di collegamento tra il lungo sentiero lariano e la vicinanza Svizzera, costituisse anche un valido supporto pedonale teso a valorizzare zone trascurate e difficilmente raggiungibili. La morfologia del territorio in questione, ha suggerito di collegare la costiera occidentale del Lario con il Lago di Lugano, mantenendosi attorno ad una quota di 1000 metri, attraverso la Val Sanagra, la Val Cavargna, la Val Rezzo e la Valsolda. Si è giunti così alla realizzazione del "Sentiero delle 4 Valli" che è un percorso di 45 Km che partendo da Breglia sopra Menaggio, raggiunge Dasio in Valsolda sopra il Lago di Lugano.
Data la lunghezza del percorso è consigliabile dividerlo in tre tappe: la prima (lunga 13 km) da Breglia a Malè all'inizio della Val Cavargna, la seconda (lunga 19 km) da Malè a Cavargna e la terza (13 km) da Cavargna a Dasio.
Ognuna delle tappe può essere intrapresa come un'escursione di un giorno, oppure si può intraprendere un trekking di tre giorni pernottando nelle locande che si trovano alla fine di ogni tappa.
Sentiero 1: Breglia - Malé
Raggiunta Breglia (749 m) si imbocca una carrareccia che porta a Palira (910 m) e poi a Ponte (950 m), luogo di villeggiatura con numerose baite e case di vacanza.
Si prosegue in discesa con splendida vista sul lago di Como e sulla Val Sanagra che si raggiunge in salita passando dai Monti Dosso (850 m), dai Monti Stanga e da Tampiglia (864 m) antico insediamento rurale.
Attorno a quota 1000 la mulattiera supera il possente costone calcareo che scende dal Monte Grona e si addentra poi in una zona boscosa con alberi d'alto fusto denominata Bosco di Varoo.
Dalla baita dell' Alpe di Varoo (1141 m) si segue un sentiero tagliafuoco fino a raggiungere il costolone boschivo che scende dall' Alpe di Nesdale (l'alpeggio è da qui raggiungibile in 1 ora).
Si supera un altro bosco ricco di conifere e di faggi e si arriva a guadare agevolmente, in condizioni normali, il letto del Sanagra (1200 m).
Risaliti sul versante opposto lungo un ripido sentiero, si raggiunge la carrareccia proveniente da Naggio e la si percorre in discesa per circa 1 km per raggiungere Alpe Erba da dove, dopo un altro chilometro, imboccata sulla destra una strada sterrata si torna a risalire per raggiungere la sella erbosa che mette in comunicazione la Val Sanagra con la Val Cavargna.
NeveraE' questo l' Alpe Logone (1184 m), un alpeggio dove, in estate, si producono ottimi formaggi.
Lasciato il dosso dove sorge la chiesa della " Madonna della Salute", si arriva in pochi minuti alle baite (quasi tutte ristrutturate e trasformate in case di vacanza) di Malè (1144 m).
Dopo circa 6 ore di cammino finisce la prima tappa.
Per chi desidera proseguire il giorno dopo, alla " Locanda Maria" o la "Baita Malè" trova la possibilità di rifocillarsi e di alloggiare.
Chi invece desidera terminare la passeggiata può scendere a Cusino, lungo una comoda strada asfaltata, dove fa servizio il bus di linea (C 14) Menaggio-Cavargna.
Sentiero 2: Malé - Cavargna
Seguendo le indicazioni si giunge al grande pascolo, la sella di Malè da dove, attraverso un fitto bosco, si arriva in discesa ad attraversare il Cuccio di S. Bartolomeo.
Risalito il versante opposto della valle si arriva ai pascoli di Costa (925 m) e poi alla località di Selva per congiungerci, in prossimità della chiesetta di Vraccia, alla strada che sale da S. Bartolomeo a Oggia. In breve si raggiunge la frazione di Oggia (1118 m), risorta a nuova vita dopo lo spaventoso incendio del 1943 che la distrusse interamente.
Da qui, proseguendo in direzione di Piazza Mezzana, si prende il sentiero che conduce alla passerella che attraversa il Cuccio di Sebol nella Valle dei Molini (1134 m).
Alcuni ingressi di miniere abbandonate ci ricordano che nei secoli scorsi qui veniva estratto materiale ferroso.
Il sentiero che risale il versante destro della valle conduce alla località di Taiada, poi a quella di Darni per raggiungere l'insediamento di Rus di Vora Inferiore (1224 m).
Costeggiando il pascolo al limite del bosco si raggiunge il facile guado di Val di Lana, poi in risalita costeggiando una vecchia trincea della I° Guerra Mondiale, dopo una quarantina di minuti si raggiunge la località Tecchio (1280 m).
Superato questo insediamento ci si inoltra in una bella pineta, poi a mezza costa si aggira la valle chiamata Val Ruina (o Val Savoggia), si oltrepassano le caratteristiche baite di Casdo di Burena (un tempo le coperture erano in paglia di segale) poi si entra nella Valle Piazza dove innumerevoli briglie e argini sono stati costruiti dopo alcune disastrose alluvioni si superano Monti Bezzacco, Piazza, le cascine dei Monti Gromia, i casolari dei Monti Carava e in lieve discesa si raggiunge il Cuccio di Cavargna.
Qui, sorge un area di sosta.
Superato il ponte, il sentiero sale costeggiando una fitta piantagione della forestale e si collega alla mulattiera che sale da Cavargna in prossimità di Monti Collo (1200 m), un insediamento abitato tutto l'anno, che fa parte di Vegna.
Cavargna. Da qui, seguendo la carrozzabile, poco prima dell'abitato di Monti Dosso, imboccato un sentiero in discesa si costeggia il piccolo cimitero di Finsuè e poi, dopo alcuni tornanti, ci si addentra nella forra della Val Segur.
La si attraversa su un ponte di ferro e con un agevole percorso segnalato da antiche cappelle votive, si giunge finalmente a Cavargna.
Qui, dopo poco più di otto ore di cammino, termina la seconda tappa del "Sentiero delle 4 Valli". Situato a 1071 m di quota, il paese di Cavargna risulta essere il più alto comune di tutta la provincia di Como. Chi decidesse di sostare trova la possibilità di ristoro e alloggio.
Sentiero 3: Cavargna - Dasio
Si parte da Cavargna imboccando il sentiero che inizia sul lato sinistro della chiesa.
In ripida salita si raggiunge prima la Colonia Dolai e poi, bordeggiando uno stupendo faggeto chiamato "Dolai" (Bosco sacro) che da secoli costituisce una insostituibile barriera paravalanghe, si entra nella secondaria Val Marda.
Dopo aver superato un torrente e risalito un sentiero tortuoso si oltrepassano alcuni casolari e più in alto alcune roccette per arrivare ai pascoli dei Monti Colonè (1400 m).
Il tempo di ammirare il vasto panorama e poi, imboccata la strada sterrata, si scende fra fitti boschi fino alla località Roccoli posta proprio sullo spartiacque tra la Val Cavargna e la Val Rezzo.
Raggiunta la strada di servizio agro-silvo-pastorale che porta al Passo di S. Lucio, la si percorre in discesa fino alla fontana in prossimità di una chiesetta " Madonna del Cepp" dove c'è un'area attrezzata per la sosta. Da qui, abbandonata la strada (attenzione ai segnavia), si scende per il sentiero che attraversa una faggeta, si guada un corso d'acqua poco prima di alcuni casolari poi, seguendo una mulattiera in discesa, si raggiunge l'abitato di Seghebbia (1110 m).
Attraversato il paese e superato il piccolo cimitero, si scende attraverso vasti prati costellati di cascine per raggiungere un'altra valle tributaria del torrente Rezzo.
Attraversato un bosco si esce in una vasta radura dove si trova l'antica cascina di Pramarzio (1061 m) che si dice costituisse negli anni '50 un punto di sosta per gli spalloni della zona.
Ci si inoltra nella suggestiva valletta che collega la Val Rezzo con la Valsolda dove, dopo aver superato una faggeta costellata da massi calcarei, si arriva a Pralungo (1116 m), un verdissimo prato allungato e pianeggiante (da qui il nome della località) percorso da un ruscello.
Ci inoltriamo di nuovo fra gli alti faggi e in leggera discesa raggiungiamo l' Alpe Riccola (1037 m).
L'ambiente è quasi dolomitico: la vegetazione è ricca di pini mugo, larici e l'acqua abbonda.
Si costeggia l'omonima valle fino alla caratteristica strozzatura del Passo Stretto (1102 m) che costituisce il punto di passaggio tra la Val Rezzo e la Valsolda.
La mulattiera scende tortuosa incassata nella valle e, in corrispondenza di una baita-deposito del Corpo Forestale (c'è anche un'area per pic-nic), si trasforma in un agevole tratturo di servizio che scende tagliando gli strapiombi della valle fino ai declivi di Rancò (760 m).
Una tortuosa mulattiera scende di quota e superato il torrente Soldo raggiunge l'abitato di Dasio (580 m).
Qui termina la terza e ultima tappa del "Sentiero delle 4 Valli"
Come arrivare: Strada Provinciale fino a Plesio-Breglia. Servizio bus (linea C13) Menaggio-Breglia (Plesio).
L'itinerario: sterrati, mulattiere, sentieri, acciottolati, tratti asfaltati.
Dislivello: da 797 m di Breglia a 1400 m dei Monti Colonè.
Tempo di percorrenza: 1° tappa (Breglia-Malè) 6 ore; 2° tappa (Malè-Cavargna) 8 ore; 3° tappa (Cavargna-Dasio) 7 ore.
Difficoltà: impegno escursionistico, buona preparazione atletica; qualche difficoltà nei mesi invernali causa neve.
Da vedere:
- Breglia: tomba tardo-romana del VI sec. d. C., Santuario della Madonna;
- Cusino: Alpe di Logone, Parrocchiale;
- Cavargna: Museo della Valle.